mercoledì 22 aprile 2009

Il fax


Ore 21.30: esco per andare al 7Eleven che, nonostante il nome, e' aperto 24 ore su 24.
A volte stabilire le priorita' e' faticoso, ma questa volta ho dovuto scegliere: per poter tornare qui a luglio e vedere il risultato del lavoro che e' appena cominciato, devo rinunciare a qualcosa.
Lascio l'universita', dato che non sto rendendo granche'.
Quindi mi vesto ed esco per andare ad inviare le cinque pagine di documenti via fax, cosa che qui si fa dal supermercato... e' sera, c'e' in giro poca gente e anche i furgoncini delle elezioni con i loro altoparlanti hanno smesso di girare.
Attraverso la ferrovia e me la godo pensando che in Italia si camminerebbe veloci, facendo piu' in fretta possibile: qui mi fermo a guardare gli alberi ancora fioriti, a cercare di avvicinare un gatto bianco e nero.
Al 7Eleven il commesso mi riconosce, mi saluta e quando scopre che il fax e' per l'Italia non sa come scusarsi... con i 50円 a pagina si puo' spedire solo in Giappone ma non in altri paesi.
L'unica e' trovare qualcuno dotato di fax casalingo.
Faccio per andarmene e salutare quando il cassiere mi ferma e mi indica di seguire la cliente in divisa che stava pagando in quel momento.
Un po' imbarazzata le vado dietro, cercando di immaginare se mi stia portando a casa sua: entriamo in un vicolo buio e penso che se fossimo in Italia mi sarebbero passati davanti tutti i possibili titoli di quotidiani riguardo al mio ritrovamento.
Qui invece l'unico pericolo sono i canali di scolo dell'acqua, che al buio non si vedono.
Apre la porta sul retro: da' in un ufficio che, nonostante l'ora, non sembra avvicinarsi alla chiusura.
Mi accolgono incuriositi, mi chiedono di leggere il numero in italiano giusto per sentire come suona e il piu' simpatico di tutti inizia ad armeggiare col fax.
Lo invia ed ovviamente non vuole essere pagato, anzi... mi chiede se sono qui per lavoro e quando gli nomino il film subito mi dice che andra' a vederlo sicuramente insieme a tutto il suo staff.
Ma non e' finita: omiyage. Chiede alla sua collega che mi ha accompagnato di darmi come regalo un libriccino di foto, mentre mette i miei documenti in una cartellina trasparente.
Sono uscita dopo mille inchini, mi hanno salutato fino in strada e sono tornata a casa ridendo da sola.
E' semplicemente incredibile.

5 commenti:

martjna ha detto...

...davvero incredibile.
è vero, vivendo in italia si pensa che queste cose accadano solo nei vecchi film d'autore..
e invece no.

e saperlo mi rende molto felice e speranzosa.

Anonimo ha detto...

... Loro si che sono avanti in tutti i sensi... qui invece dalla parte dell'occidente ogni giorno stiamo camminando come i granchi sempre indietro..., non si va mai avanti.
Non sai quanta voglia ho di andare a conoscere quel meraviglioso mondo....
Baci

Anonimo ha detto...

Come sempre mi dimentico di fimare.... sono io Kathy... Besitos

Verilla ha detto...

è incredibile come leggendo i tuoi commenti si riescano a percepire esattamente le sensazione vissute... davvero brava Karin e che posto meraviglioso...

Baci
Vero

Anonimo ha detto...

incredibile mia cara amica, ci stai portando per mano nel tuo magico Giappone. Grazie! mari