mercoledì 30 gennaio 2008

Be with you


In questi giorni la nostalgia è diventata fortissima: non è passato nemmeno un anno dall'ultimo viaggio in Giappone, eppure mi capita spesso di aver bisogno di sentire intorno a me l'atmosfera che si prova a Tokyo, di respirare quell'aria.
Là quasi sempre l'aria profuma di cibo e di buono.
Il primo palliativo è stato andare a pranzo in uno dei due nostri ristoranti giapponesi preferiti, piccino e accogliente, dove si possono sfogliare le riviste e fare due chiacchiere con la ragazza che sta alla cassa e che condivide la stessa nostalgia di casa.
Il secondo è stato, nel caldo del piumone, dar fondo a tutto l'arsenale di film giapponesi che avessi a disposizione, tra cui "Be with You".
E' incredibile come i giapponesi riescano a trattare con delicatezza qualsasi cosa, anche un argomento triste.
Anzi, a maggior ragione un argomento triste: per noi europei, il dolore è sempre qualcosa di spettacolare, di crudo; quasi che in questo modo potesse restare più impresso.
Questo film invece è talmente leggero da far commuovere e sorridere al tempo stesso, come una bella fotografia che ti consegna tutte le sensazioni che l'hanno generata, senza bisogno di dire una parola.

sabato 12 gennaio 2008

Senza meta


"In ogni città dove sono stato a vivere per un pò c'è sempre un luogo che diventa il "mio posto". Quello dove vado per pensare, quello che mi regala una sensazione familiare di intimità. Spesso è semplicemente il primo che trovo quando arrivo in una città nuova." (Il giorno in più)


Ecco, quello che vorrei che mi portasse l'anno nuovo è un viaggio.

Sinceramente non mi interessa dove, che sia all'estero o in Italia: ho semplicemente voglia di una città da scoprire, dove ad ogni angolo c'è comunque qualcosa che non ho mai visto, di un nuovo "mio posto".

In realtà per ogni città in cui sono stata c'è più di un posto che ho sentito mio.

Spesso e volentieri un caffè.


Faccio fatica a pensare che ci siano paesi al mondo che non vedrò mai, faccio fatica a pensare che ogni volta che scelgo una meta ne escludo altre. Ci sono talmente tante cose che vorrei vedere, ascoltare, assaggiare...

Forse l'unica soluzione è girare senza meta, come facevamo io e mio padre quando ero piccola in giro per Milano.


Sono inguaribilmente curiosa.

Per fortuna.