lunedì 27 luglio 2009

柏崎市の花火、fuochi d'artificio a Kashiwazaki




Ho sempre letto di festival di questo genere nei fumetti, ho visto nei cartoni animati le ragazze vestite in yukata, le lanterne per le strade, e sempre mi sono chiesta se davvero fosse qualcosa di  cosi' poetico.


In realta' e' molto di piu'.
Due ore di fuochi che illuminano a giorno i volti di centinaia e centinaia di persone sedute in riva al mare, quasi in silenzio, e la fanfara che annuncia le esplosioni piu' importanti.



Esplosioni che rimbombano nel petto e alzano un coro di "oooooh".

Il cielo sembra quasi che non essere abbastanza grande.


Due ore di colore, di meraviglia, e poi una fiumana che si riversa composta nelle strade del paese, con le proprie stuoie sotto braccio e qualche bimbo addormentato sulle spalle dei genitori.

sabato 25 luglio 2009

Anteprima


Ieri pomeriggio grande fermento: alle 16 ritrovo nel teatro di Tokamachi per prepararsi al grande evento, l'anteprima del film しゃったぁず4 per gli abitanti della citta'.
Mesi di lavoro.
Tutti agitati per un cambio di orario e luogo di proiezione repentino comunicato solo 2 giorni prima, ci chiedevamo quante persone si sarebbero presentate... 
Quando le prime sono cominciate ad arrivare e' stato commovente.
Alcuni settori del teatro erano stati chiusi credendo forse che non sarebbero serviti, ma sono stati aperti ed in parte riempiti. 
La proiezione e' stata preceduta dal discorso dei 4 membri fondatori del progetto - Hatanaka, Yuta, Kris e Mouri- che hanno raccontato i loro intenti, l'aiuto delle persone locali nella realizzazione del film e quanto il loro progetto si sia ingrandito rispetto alle ipotesi iniziali.

Ha parlato il sindaco di questa citta' che in inverno viene sepolta da metri di neve e nonostante tutto resiste, sono stati intervistati tre dei quattro attori principali.

Il film, che per la prima volta ho visto dall'inizio alla fine e non spezzettato per scene, e' scorso semplice, sereno, pulito, con un messaggio chiaro che sicuramente e' stato apprezzato.
Gran parte delle persone in sala si e' vista recitare sul grande schermo. 
Alla fine sui titoli di coda molti applaudivano a ritmo di musica... e fortse qualcosa qui sta gia' cambiando, ma di questo vi raccontero' la prossima volta.


domenica 19 luglio 2009

Monsone


Non so chi sia il metereologo che settimana scorsa ha annunciato la fine della stagione delle pioggie, notizia immediatamente recapitata sul cellulare dei cittadini, ma con ogni probabilita' al momento sta distribuendo fazzolettini omaggio a Shibuya.

Piove, piove, piove, l'aria e' sempre umida e i pochi raggi di sole che spuntano ogni tanto non fanno altro che aumentare l'afa e il malumore.
Gli unici ad essere rigogliosi e felici di questo clima sono i campi di riso, di un bel verde vivace.
Nel frattempo i lavori di preparazione procedono e qui e' tutto un avvicendarsi di persone che si offrono come manovali, operai, autisti, cuochi... asciugamano legato in testa , qualche inchino e via andare.

mercoledì 15 luglio 2009

Quel che resta del sushi


Se l'ultima sera Tokamachi mi sono trovata davanti ad un enorme vassoio di sushi gentilmente offerto dai coinquilini, questa volta la sorpresa e' stata ancora piu' grande, proporzionalmente alle dimensioni del piatto.

Non c'e' voluto molto perche' restasse solo un fagottino di riso e qualche chicco sparso qua e la, mentre noi chiacchieravamo e ricreavamo l'atmosfera di un paio di mesi fa, riesumando il ricordo di qualche episodio divertente.

E' ancora una grande famiglia, che si allarga e si restringe velocemente, fatta di gente che va e che viene a qualunque ora del giorno e della notte. 
C'e' qualcosa di speciale, in questa vecchia casa circondata dai grilli, che invita tutti ad entrare.

martedì 14 luglio 2009

Lampo geniale

Giovanni in Piazza del Popolo! Foto presente sul sito


Ogni tanto le cronache dei giornali sono illuminate da qualche lampo di genio: e' il caso di Giovanni Fontana (altrimenti detto Amadori Valter), che in Piazza del Popolo a Roma, armato di stendino e sedie, ha messo in piedi un banchetto di dialogo.
Si e' messo a disposizione delle persone, di tutte, chiunque fossero e di qualunque cosa volessero parlare: poesia, sport, emo e vecchi amori.

Le persone, sommerse di parole dal mattino alla sera, dopo tutto hanno solo voglia di essere ascoltate.

Forse la sua iniziativa non cambierà il mondo (e non pretende certo di farlo), ma di sicuro ha regalato un'esperienza diversa e piacevole a qualcuno.
Magari questo qualcuno, grazie alla chiacchierata con Giovanni, prenderà il coraggio necessario a cambiare qualcosa nella propria vita.

In questa notte giapponese un po' insonne, ho letto di lui su Repubblica e sono andata sul suo sito a leggere dei suoi incontri.... ve lo consiglio perché e' semplice, diretto, acuto, divertente.
E poi anche perché al mondo, guizzi di questo genere, meritano di essere un po' celebrati.

Ora di punta


Toccata e fuga a Tokyo, per restare più tempo possibile a Tokamachi: una notte soltanto ed una giornata per gli acquisti da grande città.
Puntello fissato con i due compagni di viaggio (Hatanaka San - regista e Mouri San - produttore del film) alle 20 in una stazione poco lontano da Shibuya, dove avrei dovuto comprare un paio di cose da Tokyu Hands.... quindi perché fare due volte la strada, una volta per le compere e una con i bagagli?
Tanto a Shibuya c'e' il deposito!

Errore.

O meglio, il deposito c'e' -una volta che lo trovi- peccato che non ci sia un buco libero... in più sono le 18 di venerdì sera, tutti escono dal lavoro e si riversano nelle strade già affollate di per se' in qualunque ora del giorno.
Io ho zaino da viaggio, la valigiona che supera i 20 kg e per non farsi mancare niente anche qualcosa che nello scorso viaggio non ero riuscita a portare a casa.
Ma non posso abbandonare l'idea di andare da Tokyu Hands, sarebbe un tradimento alla tradizione... quindi comincio a spingere la mia valigia, infastidendo visibilmente i più.

Fa un caldo inenarrabile: 30 gradi, umidità al 90%, ma non piove.
La stagione monsonica e' tremenda.

Raggiungo il grande magazzino, che non e' mai immediato da trovare e  per giunta in una strada in salita, alla cassa prendono in consegna la mia valigia e sono libera di salire al piano B2 a cercare quello che mi serve... peccato che non ci sia più.

Io ci ho provato. 
Riprendo la mia valigia e torno alla fermata della stazione, probabilmente con aria un po' sconsolata perché una signora mi chiede se abbia bisogno di una mano.

La scoperta peggiore pero' devo ancora farla: devo ancora varcare i tornelli della metro e accorgermi che da quell'ingresso non c'e' nessun ascensore.
Se non fosse stato per un angelo americano che ha preso la mia valigia e l'ha portata su per due rampe di scale, non so come avrei fatto... ecco qui il sito di Samm Bennett, musicista provvidenziale!


venerdì 10 luglio 2009

Abitudine


Abitudine vuol dire anche entrare in un fastfood giapponese (dove fast signifca che non fai in tempo a sederti che hai gia` ordinato e sei gia`stato servito, con tanto di the freddo offerto come standard e ringraziamenti gridati dalla cucina), mangiare riso e manzo da sola leggendo l'Internazionale (che con fatica sei riuscita a recuperare a Malpensa prima di partire), e non sentirti a disagio.

E quattro.



Volo turbolento che mi ha lasciato dormire poco, per la prima volta JAL sebbene il biglietto fosse Alitalia: un aereo enorme a due piani, di quelli che se li guardi partire sembra incredibile che possano decollare, ma che quando sei a bordo hanno un'accelerazione che ti incolla al sedile.
In effetti la partenza e' il momento del volo che mi piace di piu'... dentro di me mi accorgo di pensare sempre "dai dai dai dai, vai, di piu'" finche` le ruote non si staccano da terra.

Dopo 10 ore e 40' sono atterrata in una Tokyo umida e afosa che toglie il respiro e appiccica la pelle: 30 gradi e 90% di umidita`, senza pioggia.
Ho compilato i moduli all'arrivo senza nemmeno stupirmi piu'del fatto che mi venga chiesto di certificare che non ho compiuto reati, che non porto con me armi da fuoco, droghe di alcun tipo, coccodrilli o altri animali di specie protetta.
Ovviamente ho sorvolato anche stavolta sui salami e i formaggi da regalare nascosti in valigia.

Dall'aeroporto alla citta' ho scelto la via piu' lunga ed economica: treno JR fino a Shinagawa, con temperature polari che fanno immediatamente colare il naso, e poi metro fino a casa... in totale 2 ore e 30' di viaggio.

La sensazione questa volta e` ancora diversa: sono abituata, e` tutto familiare; suoni, profumi, aeroporto, linee della metro.
Anche qui a casa non sono piu` un evento, ma semplicemente qualcuno che torna da un viaggio e con cui riprendi i discorsi lasciati prima della partenza.
Ho ritrovato i miei asciugamani ad aspettarmi sul futon pronto ed alcune cose che avevo lasciato, esattamente nella stessa posizione.
Il cane stamattina e` venuto a dormire con me.
Tutto normale insomma, dall'altra parte del mondo.