giovedì 27 dicembre 2007

Il fascino del Brionvega


Come è possibile provare nostalgia per qualcosa che non si è vissuto?
Non so, eppure era forte.
Triennale, mostra sugli "anni 70, il decennio lungo del secolo breve".
All'ingresso un pannello con tutti gli eventi di cui ho sempre sentito parlare, che quando sono nata erano ancora freschi freschi nella memoria dei miei .
Gli operai che manifestavano sul serio, il caso Moro (impressionante la ricostruzione del covo), le cornache in diretta su Radio Popolare dai funerali di Fauso e Iaio: c'è tutto, contornato da versi di De Andrè e spazi da scoprire.
Più di tutti il bar anni '70, con il flipper, il suo telefono a gettoni che ricorda tanto la montagna e la telefonata ai genitori il venerdì sera, il jukebox con le canzoni di Celentano e il VoV dietro al bancone.
Le sedie e i tavolini rigorosamente in plastica.
Gli oggetti che appartengono alla nostra infanzia, come i pattini con le rotelle gialle, i 33 giri, il televisore della Brionvega, i libri di Richard Scarry...
Tre ore che non stancano, come sfogliare un album di foto belle.

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