venerdì 6 agosto 2010

Sul ritorno.



Oggi la mia amica lascia la Russia per tornare in Italia.

Mi sembra di sentirla, la sensazione di quando sai che i tuoi occhi si stanno posando per l'ultima volta su quegli oggetti, su quel paesaggio, su quell'ambiente che per un pò hai chiamato casa.

Mi ha fatto ripensare a come ho salutato io Tokamachi prima di partire: ho cominciato tre giorni prima, girando in bici per tutti i posti che per me erano legati ad un ricordo... quelli che avevano ospitato alcune riprese del film, quelli dove avevo conosciuto amici nuovi, quelli i cui ci eravamo fermati a parlare di notte e quelli in cui amavo andare da sola.

Ho salutato tutto, persino le tazze del tè in cucina, e per tutto c'è stato uno sguardo un pò più lungo, nel tentativo ti imprimere quell'immagine più a lungo nella memoria.

Per ultimo ovviamente ho lasciato il tempio, quello con il laghetto pieno di carpe e di rane, le statue dei jizo, la grande campana e il gatto rotondo del monaco...
Ho parcheggiato la bici e davanti al Buddha ho staccato dal cellulare giapponese il mio manekineko con il campanellino; l'ho nascosto tra le piante esattamente di fronte alla statua: se non potevo io tornare ogni sera a guardarlo, in qualche modo lo avrebbe fatto lui per me.

Anche adesso quando di notte mi manca la mia passeggiata al tempio, penso al mio gatto e a quella parte di me ancora nascosta tra le foglie e mi sento un pò meno lontana.

2 commenti:

martjna ha detto...

è come se avessi un tesoro nascosto che posso conoscere solo io.. ed è una sensazione bellissima.
per ora...

ti abbraccio, with love and care

Anonimo ha detto...
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