
Ieri era una di quelle sere che avrei voluto passare in un onsen, come quando eravamo in montagna a Nagano.
Era notte e faceva freddo: eravamo in un onsen vecchissimo, un tempo usato dai samurai.
L'interno era tutto in legno e pietra, mentre all'esterno l'acqua scorreva tra le rocce e gli alberi illuminati dalle lanterne.
L'asciugamano legato in testa teneva fresco in mezzo a tutto il vapore che usciva dall'acqua e a stare in silenzio si sentiva solo il rumore delle cascate, degli alberi e degli uccelli notturni.

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