
Da tempo ho voglia di ricominciare a scrivere: su questo blog, ma anche e soprattutto sui miei diari, sui miei quaderni durante i viaggi in metrò.
Ho riletto pagine di 5 o 6 anni fa e improvvisamente ho rivissuto intere serate o pomeriggi in biblioteca a Baggio, ho ricordato persone, frasi, prime impressioni.
Ho scoperto anche qualche bugia, di quelle che poi con il tempo saltano fuori e fanno quasi tenerezza.
Ho avuto voglia di rivedere amici che avevo un pò perso, e poco importa se uno di questi, dopo aver ricevuto un mio messaggio tipo "come stai? ho voglia di vederti" , si sia presentato chiedendo se avessi deciso di sposarmi o se ci fossero altri grandi notizie che giustificassero l'evento.
Voglio scrivere perchè quando rileggerò queste pagine tra anni magari scoprirò qualcosa di nuovo che adesso non vedo, mi ricorderò dell'umore da lavoro precario e del senso di meraviglia mista a vago smarrimento di fronte alle mille possibili combinazioni di sanitari per la mia prima casa.
Voglio scrivere per me, conservare delle tracce.
Morale: ricominciare a scrivere richiede un minimo di ufficialità, non si può mica fare su un quaderno qualunque.
Va scelto apposta, tanto più che dal mio ritorno dal Giappone, la copertina di stoffa con i fiori di pruno che mi ha regalato Kimie si sta impolverando sul comodino.
Qui libri di quel formato non si trovano, ma diari si: ne ho trovato uno su cui calza a pennello.