Serranda di un garage a Tokamachi!
Dopo 21 anni dalla sua uscita in Giappone, Totoro è arrivato nelle sale italiane: pur avendolo visto decine di volte, siamo corsi al cinema.
Tanti bambini ma anche adulti, qualcuno da solo, che sicuramente come noi sapeva già cosa stava andando a vedere.
Io ho cominciato a piangere coi singhiozzi alla prima schermata blu, e non ho più smesso. Non perchè ci fosse qualcosa di triste ma, anzi, perchè era tutto incredibilmente bello.
Lì è contenuto con esattezza il motivo del mio amore sviscerato per quella terra, quello che a parole non riesco mai a spiegare.
Il fatto è il Giappone è capace di creare sogni simili, che poi in fondo forse sogni non sono.
L'atmosfera delle risaie, delle case di legno e dei santuari, delle cicale e delle rane, lo spirito dei boschi... non è così magico perchè si tratta di un cartone animato. E' così davvero.
Chi di noi da bambino non ha mai visto muoversi i Nerini del buio (makurokurosuke) agli angoli della stanza, spegnendo la luce prima di addormentarsi?
Avrei voluto che in quella sala ci fossero tutti i bambini di Milano (e possibilmente meno madri: "eh si, questo cartone è più da femmine"... mio Dio.) perchè, se solo potessero crescere tenendo a mente questa meraviglia, io credo avrebbero una vita più genuina, più gentile, più lieve.
Totoro alla fermata del bus e la crescita dei semi...
1 commento:
Per gentile segnalazione di Giova vengo a sapere che Totoro nel 1994 è diventato anche il nome di un asteroide scoperto da Kobayashi Takao! Parola di Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/10160_Totoro
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