Volo turbolento che mi ha lasciato dormire poco, per la prima volta JAL sebbene il biglietto fosse Alitalia: un aereo enorme a due piani, di quelli che se li guardi partire sembra incredibile che possano decollare, ma che quando sei a bordo hanno un'accelerazione che ti incolla al sedile.
In effetti la partenza e' il momento del volo che mi piace di piu'... dentro di me mi accorgo di pensare sempre "dai dai dai dai, vai, di piu'" finche` le ruote non si staccano da terra.
Dopo 10 ore e 40' sono atterrata in una Tokyo umida e afosa che toglie il respiro e appiccica la pelle: 30 gradi e 90% di umidita`, senza pioggia.
Ho compilato i moduli all'arrivo senza nemmeno stupirmi piu'del fatto che mi venga chiesto di certificare che non ho compiuto reati, che non porto con me armi da fuoco, droghe di alcun tipo, coccodrilli o altri animali di specie protetta.
Ovviamente ho sorvolato anche stavolta sui salami e i formaggi da regalare nascosti in valigia.
Dall'aeroporto alla citta' ho scelto la via piu' lunga ed economica: treno JR fino a Shinagawa, con temperature polari che fanno immediatamente colare il naso, e poi metro fino a casa... in totale 2 ore e 30' di viaggio.
La sensazione questa volta e` ancora diversa: sono abituata, e` tutto familiare; suoni, profumi, aeroporto, linee della metro.
Anche qui a casa non sono piu` un evento, ma semplicemente qualcuno che torna da un viaggio e con cui riprendi i discorsi lasciati prima della partenza.
Ho ritrovato i miei asciugamani ad aspettarmi sul futon pronto ed alcune cose che avevo lasciato, esattamente nella stessa posizione.
Il cane stamattina e` venuto a dormire con me.
Tutto normale insomma, dall'altra parte del mondo.
Tutto normale insomma, dall'altra parte del mondo.
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