giovedì 26 giugno 2008

Martini pleasure

Come è ben noto ai miei amici io non bevo.
Non sono una di quelle compagne di bevuta che danno soddisfazione, non apprezzo nè birra nè vino.
Superalcolici raramente; di solito quando siamo al tavolo se ordino qualcosa è un marocchino oppure un succo di frutta, a seconda della stagione.

Ma il Martini Pleasure è un'altra cosa.
Scoperto durante un servizio fotografico sui cocktail con Flavio Gallozzi, è diventato il mio preferito: fresco, dissetante, adatto come aperitivo in questi giorni caldissimi.
Oltretutto è anche semplicissimo da preparare a casa...

1 parte di Martini bianco
1 parte di Thè verde (consigliano San Benedetto)
Ghiaccio a piacere
Foglie di menta fresca

Si, c'è il thè verde e molti di voi ora avranno chiaro perchè sia diventato il mio preferito...

mercoledì 25 giugno 2008

Gelatina al thè verde


Per chiunque ami il Maccha quanto me, questo dolce è la fine del mondo.
Per me... sa di verde.
In Giappone lo compravo al supermercato in piccoli panetti da 40 g e lo mangiavo per strada, ma qui quello che si trova già pronto ha dei prezzi esagerati, per cui è molto meglio farlo da soli!

SERVE SOLO:

1 stecca di Agar-agar
1 cucchiaino di macha in polvere
2 dl di acqua
150 g di zucchero

Molti si staranno già preoccupando sull'Agar-agar: niente paura, è un rassodante vegetale che permette di evitare l'uso della colla di pesce.
In Giappone è conosciuto come Kanten ed è sorprendente come solidifichi velocemente anche a temperatura ambiente.
Per chi vive a Milano, tutti gli ingredienti sono reperibili al Kathay food di via Rosmini, zona Paolo Sarpi.

PREPARAZIONE:

Sciacqua l'Agar-agar, sbriciolalo e lascialo in acqua per circa 30 minuti.
Scola e fallo sciogliere sul fuoco in 2 dl di acqua, poi aggiungi lo zucchero e fallo sciogliere a sua volta.
Per ultimo aggiungi un cucchiaino di thè verde in polvere e cuoci ancora per un paio di minuti.
Mentre la gelatina si raffredda un pò, bagna con acqua lo stampo scelto (così la gelatina non si attacca!)

martedì 24 giugno 2008

Per questi giorni caldi...


...ho conservato queste immagini, perchè spero che diano a voi lo stesso sollievo che danno a me.
Vorrei immergere le mani in quell'acqua incredibilmente fresca, passarle sul viso e bere.
Sparisce in un sorso l'afa che appiccica i vestiti alla pelle.



Vagabondando sul web ho trovato un sito che si chiama 猫のあくび, ovvero "Sbadiglio di gatto", rilassante e pieno di belle fotografie... se avete tempo fateci un salto!
(Ah, per poter vedere le foto dei post precedenti scorrete fino in fondo alla pagina e cliccate su 次のページ> )

domenica 22 giugno 2008

Sole


Stavo meditando un post sulla pioggia interminabile e il cielo gonfio di questi ultimi due mesi, quando all'improvviso è esploso il sole e la temperatura è salita di 15 gradi.

Da due giorni il sole non è più pallido e ho pensato di scriverlo sulla tazza che mi ha portato Alessio dal MOMA di San Francisco: una tazza-lavagna, con tanto di gessetti colorati per bere ogni giorno un messaggio diverso.

Fatta colazione siamo scesi in cortile con una scaletta di legno a raccogliere le nespole dall'albero su cui si affaccia la mia camera: finalmente sono mature...
Eccola qui, l'estate.

giovedì 12 giugno 2008

L'oasi delle farfalle

Scrivo questo post stanotte anche se sono stanca e domani devo alzarmi presto... perché ne vale la pena.

Mercoledì avevo sentito di sfuggita un servizio al Tg regionale che parlava di una serra costruita nei giardini di Palestro per ospitare farfalle delle zone tropicali, così ieri sono andata con Messi a dare un'occhiata: i poco interessati di sicuro non possono resistere al caldo umidissimo che è stato ricreato là dentro, un caldo che ti appiccica i capelli alla fronte e ti bagna i vestiti, ma...
... quello che si può vedere è davvero meraviglioso.

Farfalle libere, blu arancioni o nere, che volano tra piante di orchidee e fiori colorati.
Farfalle appese al soffitto, appoggiate alle pareti, nascoste tra le foglie.

Una farfalla blu enorme si è posata sulla mia Canon e io l'ho preso per un messaggio dell'universo.

L'ingresso è gratuito fino al 15 giugno!

giovedì 5 giugno 2008

L'odore delle matite

E' uno dei ricordi più vivi che ho di quando ero bambina.
Tornavo da scuola e mi mettevo davanti alla tele con le mie matite a disegnare: guardavo Bim bum bam e intanto coloravo.
"Cosa vuoi che ti disegni?" chiedevo a chi era in casa.
Solitamente mi veniva risposto che se dovevo disegnare tanto valeva spegnere la tele, ma a me piaceva fare le due cose insieme...
E mi ricordo di quando mi fermavo a guardare qualche scena di un cartone animato e mettevo la matita in bocca: il sapore, i forellini che facevo con i denti, ma soprattutto il suo profumo di legno.
Provate a sentire se ne avete una a portata di mano.

Ho sempre amato le matite, anche più avanti.
Ho scatole di matite salvate dall'abbandono sui banchi delle elementari come nell'aula di disegno del liceo.
Scatole e scatole, non so più dove metterle.
La portamina che ho comprato in prima superiore, rossa con l'impugnatura zigrinata, è conservata come un tesoro.
Anche perché sono convinta che le cose abbiano un'anima... ma questa è un'altra storia ed un altro post.

domenica 1 giugno 2008

Germogli


A volte perché si vedano i frutti di molti sforzi ci vuole tempo.

Ieri mi ha citofonato la vicina di casa chiedendo che dessi qualche ripetizione di matematica a suo nipote: equazioni, disequazioni di secondo grado e sistemi.
Avrei voluto nascondermi... per gli ultimi tre anni di liceo è stata la mia croce nonostante ripetizioni e ore passate su esercizi di cui non riuscivo a svelare il mistero.
Eppure, per spirito di rivalsa o semplice nostalgia, ho accettato.
Mi sono fatta dare i libri del ragazzo (i miei sono rimasti nel bagagliaio della macchina di un mio compagno di liceo, invenduti...) e ho cominciato a riesumare dai cassetti della memoria formule e parole della mia insegnante.
La Bianchi. Se lo sapesse avrebbe le lacrime agli occhi.
Magari la chiamo e glielo dico.

Un pomeriggio (divertente) tra numeri, delta e grafici con parabole approssimative... e il ragazzo ha capito.

Poi ha chiesto "ma un giorno tutto questo mi servirà a qualcosa?"

La Bianchi avrebbe risposto: "L'ultimo giorno di maturità uscirai da quella porta e potrai non riaprire mai più un libro di matematica per tutta la vita, cancellare dalla tua mente ogni traccia del concetto di differenziale, ma quello che studi ora ti apre la testa.
Questa è la palestra".

Intanto i semi di nasturzio stanno già germogliando.
Con una velocità invidiabile.